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Tendinosi Achillea Cronica: cos'è, sintomi, come curarla


Cos'è la tendinosi achillea?


La tendinosi achillea è una patologia degenerativa che interessa il tendine d’Achille, il più grande e resistente tendine del corpo umano che collega i muscoli del polpaccio all’osso del calcagno. Si caratterizza per la presenza di microlesioni e alterazioni strutturali che compromettono l’elasticità e la funzionalità del tendine. Tale condizione da sovraccarico può colpire sia sportivi sia persone che svolgono attività quotidiane ripetitive o lavori in piedi.


tendinosi achillea



Perché viene la tendinosi al tendine d'Achille? Le cause


La tendinosi può svilupparsi per diversi motivi. Spesso è legata a un aumento improvviso dei carichi di allenamento ma può comparire anche in soggetti non sportivi. Ecco alcuni dei più importanti fattori predisponenti:


  • Errori di allenamento (incremento troppo rapido di intensità o volume);
  • Attività ripetitive come corsa o salti;
  • Anomalie e deformità del piede (piede piatto o cavo);
  • Scarpe inadeguate o usurate;
  • Sovrappeso e obesità;
  • Patologie metaboliche (diabete, ipertensione, dislipidemie);
  • Uso di farmaci come corticosteroidi o antibiotici fluorochinolonici.


CategoriaEsempi
Fattori biomeccaniciPiede piatto, piede cavo, rigidità articolare
Sovraccarico funzionaleCorsa su terreni duri, aumenti improvvisi di carico
Calzature inadeguateScarpe troppo rigide o senza ammortizzazione
Condizioni sistemicheDiabete, età avanzata, ipertensione
FarmaciCorticosteroidi, fluorochinoloni


Diversi studi scientifici hanno approfondito l'incidenza di questa condizione. Innanzitutto, è emerso che il 20% di tutte le lesioni tendinee coinvolge il tendine d'achille. Inoltre, è stato scoperto che la tendinosi achillea colpisce prevalentemente:


  • Atleti che praticano sport come atletica leggera, pallavolo e calcio;
  • Persone di mezza età in sovrappeso e non fisicamente.


Si tratta di dati sostanzialmente in linea con quelli raccolti da Eccellenza Medica presso i propri centri di ortopedia accreditati.


Quali sono i sintomi della tendinosi achillea?


La sintomatologia insorge in modo graduale e, se non trattata, tende a peggiorare nel tempo se non trattata. I sintomi più comuni sono:


  • Dolore sordo o bruciore nella parte posteriore della gamba che peggiora al mattino e con l’attività fisica;
  • Rigidità e difficoltà nei primi passi al risveglio;
  • Gonfiore e ispessimento del tendine;
  • Presenza di un nodulo palpabile lungo il decorso del tendine.


In alcuni casi il dolore diminuisce con il movimento, per poi peggiorare nuovamente dopo lo sforzo.


Come si diagnostica la tendinosi achillea?


La diagnosi è principalmente clinica. Questo vuol dire che dovrai innanzitutto sottoporti a una visita ortopedica con un ortopedico della caviglia. Se si tratta della prima visita ortopedica, lo specialista cercherà di saperne di più non soltanto sui sintomi ma anche sulla frequenza e durata degli stessi. A questo punto, il medico passerà all'esame obiettivo, alla ricerca di segni visibili che possano fornire indicazioni utili per la diagnosi.


L'ortopedico provvederà a palpare il tendine che, in caso di tendinosi achillea, mostrerà un ispessimento, soprattutto a 2-6 cm sopra il calcagno. Generalmente, l'esame obiettivo è di per sé sufficiente per l'elaborazione della diagnosi. Gli esami strumentali non sono indispensabili per la diagnosi ma possono comunque essere utili per ottenere ulteriori informazioni. In tal senso, i test maggiormente utilizzati sono:


  • Radiografia, la quale potrebbe mostrare la presenza di calcificazione tendinea e confermare o escludere il morbo di Haglund (protuberanza ossea sul calcagno);
  • Risonanza magnetica, utile per definire l'entità della degenerazione.


Come curare la tendinosi achillea?


Nella maggior parte dei casi il trattamento è conservativo. L'obiettivo è di tenere sotto controllo i sintomi anche attraverso alcuni comportamenti che vadano a limitare i rischi. Si ricorre alla chirurgia principalmente in caso di inefficacia delle terapie conservative. Ecco una tabella che elenca e descrive le principali opzioni terapeutiche per il trattamento della tendinosi achillea.


Tipologia di trattamentoDescrizione
Riposo e modifiche attivitàRiduzione dei carichi, evitare corsa e salti
FarmaciFANS per dolore acuto (non a lungo termine)
FisioterapiaEsercizi eccentrici, rinforzo muscolare, stretching graduale
OrtesiPlantari, talloniere, tutori
Terapie fisicheOnde d’urto, laser, ultrasuoni
InfiltrazioniPRP o altre terapie biologiche (efficacia variabile)
ChirurgiaDebridement, Tenotomia e recessione del gastrocnemio, trasferimento tendineo, calcaneoplastica

 

La chirurgia rappresenta l’ultima opzione terapeutica, riservata ai pazienti che non rispondono ai trattamenti conservativi protratti per non meno di 6 mesi. Gli obiettivi principali dell’intervento sono:


  • Rimuovere il tessuto tendineo degenerato;
  • Ridurre il dolore;
  • Ripristinare la funzionalità.


Le principali tecniche chirurgiche sono:


  • Debridement aperto o mini-invasivo: asportazione del tessuto degenerato del tendine, con eventuale sutura o rinforzo delle fibre sane. È la procedura più comune nei casi di degenerazione localizzata;
  • Tenotomia e recessione del gastrocnemio: il rilascio parziale del tendine o l’allungamento del gastrocnemio riducono la tensione sul tendine d’Achille, migliorando la biomeccanica e diminuendo il rischio di recidiva
  • Trasferimento tendineo: nei casi più gravi, quando il tendine è molto compromesso, è possibile rinforzarlo mediante il trasferimento di tendini vicini, come il flessore lungo dell’alluce, che sostituisce parzialmente la funzione del tendine lesionato;
  • Calcaneoplastica: quando la tendinosi si associa a prominenze ossee o a un conflitto con il calcagno, si procede alla rimozione chirurgica delle esostosi per ridurre l’irritazione cronica.


Il recupero post-operatorio richiede in genere 6–9 mesi, con un protocollo che prevede una iniziale immobilizzazione, carico progressivo e un lungo percorso di fisioterapia. Sebbene la chirurgia migliori la funzionalità nella maggior parte dei pazienti, non mancano alcune complicazioni e rischi, tra cui:


  • Infezione;
  • Rigidità;
  • Aderenze;
  • Recidiva della sintomatologia.


Quanto dura una tendinosi achillea?


La durata della tendinosi achillea e i tempi di guarigione dipendono da diversi fattori, anche individuali. In molti pazienti i miglioramenti compaiono già dopo 6-12 settimane di riabilitazione mirata. In altri casi potrebbero essere necessari fino a 1-2 anni per una completa risoluzione dei sintomi. In caso di intervento chirurgico, il recupero funzionale richiede in media 6-9 mesi mentre il ritorno allo sport può avvenire non prima di 9-12 mesi.


fisioterapia tendinosi achillea


Domande frequenti sulla tendinopatia achillea


Chi differenza c'è tra tendinosi e tendinite?


La tendinite è un processo infiammatorio acuto, solitamente legato a un trauma o a un sovraccarico improvviso. Al contrario, la tendinosi è una condizione cronica degenerativa, caratterizzata da alterazioni strutturali del tendine, spesso senza segni di infiammazioni in corso.


Quale medico cura la tendinosi achillea?


Il riferimento principale è il medico ortopedico specialista in piede e caviglia o in medicina dello sport. In aggiunta agli ortopedici, anche i fisiatri sono in grado di occuparsi della tendinosi achillea ma entrano in campo principalmente nella fase di riabilitazione. Se la patologia va trattata chirurgicamente, potrebbe essere necessario l'intervento di un chirurgo ortopedico della caviglia. Su Eccellenza Medica, sito di prenotazioni mediche online, sono disponibili in tutta Italia i migliori ortopedici della caviglia, specializzati sia in trattamenti conservativi che chirurgici.


Cosa fare e cosa no con la tendinosi achillea?


Cosa fareCosa non fare

Utilizza scarpe adeguate con buon supporto, svolgi esercizi eccentrici e di rinforzo, applica ghiaccio in fase acuta ed esegui esercizi di stretching del polpaccio

Non è consigliato correre o saltare in fase di dolore acuto, né usare scarpe consumate o troppo rigide. È importante evitare infiltrazioni cortisoniche e non prendere peso

Utili anche i consigli forniti sportivi dalla Dott.ssa Allison Schroeder, specialista in medicina sportiva presso l'University Hospitals Drusinsky Sports Medicine Institute, il quale in un'intervista pubblicata sul sito unhospitals.org, rivolgendosi ai corridori ha spiegato che: "Per prevenire problemi al tendine d'Achille, è importante mantenere i muscoli del polpaccio e il tendine d'Achille forti e flessibili e non esercitare eccessiva pressione sul tendine. Se sei un runner, dovresti aumentare gradualmente del 10% a settimana il chilometraggio o l'intensità, ma non entrambe le cose contemporaneamente, altrimenti saresti maggiormente a rischio di subire infortuni da sovraccarico". 


Fonti e bibliografia


  • Unhospitals.org;
  • Footcaremd.org;
  • Miners, Andrew L, and Tracy L Bougie. “Chronic Achilles tendinopathy: a case study of treatment incorporating active and passive tissue warm-up, Graston Technique, ART, eccentric exercise, and cryotherapy.” The Journal of the Canadian Chiropractic Association vol. 55,4 (2011): 269-79.

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