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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Protesi dell'anca: cos'è e come si svolge l'intervento?


Che cos'è la protesi d'anca?


La protesi d’anca è un dispositivo medico che sostituisce l’articolazione dell’anca quando questa risulta gravemente compromessa da artrosi, fratture, necrosi della testa del femore o altre patologie degenerative. Si tratta di una delle procedure ortopediche più diffuse al mondo e con i migliori risultati in termini di miglioramento della qualità della vita. È utile distinguere tra due principali tipologie di protesi:


  • Protesi totale d’anca che prevede la sostituzione sia della testa del femore che della cavità acetabolare del bacino;
  • Protesi parziale d’anca che prevede la sostituzione della sola parte femorale, lasciando intatta la cavità acetabolare.


La scelta tra protesi parziale e totale dipende dall’età del paziente, dal livello di attività fisica, dal tipo di danno articolare e dalla prognosi generale.


protesi d'anca


Quando è necessario fare una protesi all'anca?


La protesi d’anca è indicata quando i trattamenti conservativi (farmaci, fisioterapia, infiltrazioni, ausili per la deambulazione) non sono più in grado di alleviare i sintomi. Le principali condizioni che possono portare a un intervento sono:


  • Artrosi avanzata (coxartrosi);
  • Necrosi avascolare della testa del femore;
  • Fratture del collo femorale non ricomponibili;
  • Artrite reumatoide o altre malattie infiammatorie;
  • Malformazioni congenite dell’anca.


I pazienti candidati alla protesi presentano generalmente dolore cronico, rigidità articolare e limitazioni funzionali.


Come si svolge un intervento di protesi all'anca?


L’intervento di protesi all’anca consiste nella rimozione delle superfici articolari danneggiate e nella loro sostituzione con componenti artificiali in metallo, ceramica o polietilene ad alta resistenza. Il chirurgo può scegliere diverse vie di accesso chirurgico, che si distinguono per la posizione dell’incisione e il modo in cui si raggiunge l’articolazione:


  • Approccio posteriore: il più utilizzato, garantisce ottima visibilità ma comporta un rischio leggermente maggiore di lussazione post-operatoria;
  • Approccio laterale: riduce il rischio di lussazione, ma può talvolta indebolire i muscoli abduttori dell’anca;
  • Approccio anteriore diretto: considerato minimamente invasivo, permette una più rapida mobilizzazione e minor dolore post-operatorio, ma richiede elevata esperienza del chirurgo.


La scelta dipende da fattori clinici, dall’esperienza del chirurgo e dalle caratteristiche del paziente.


Quali sono gli effetti collaterali della protesi all'anca?


Come tutti gli interventi chirurgici, anche la sostituzione dell’anca può comportare complicazioni, seppur poco frequenti. I principali effetti collaterali sono:


  • Dolore post-operatorio: generalmente ben controllato con i moderni protocolli analgesici;
  • Infezioni: rare ma potenzialmente gravi; potrebbero richiedere una revisione chirurgica;
  • Lussazione della protesi: rischio maggiore nei primi mesi, quando i tessuti sono ancora in fase di cicatrizzazione;
  • Trombosi venosa profonda: può essere prevenuta con terapie anticoagulanti e mobilizzazione precoce;
  • Usura o mobilizzazione dell’impianto: può verificarsi dopo molti anni e rendere necessaria una revisione;
  • Differenza di lunghezza degli arti: talvolta l’intervento può comportare piccole discrepanze, solitamente non significative.


Grazie ai progressi tecnologici e chirurgici, la percentuale di complicazioni è molto bassa e nella maggior parte dei casi la qualità della vita migliora sensibilmente rispetto alla situazione pre-operatoria.


ProContro
Riduzione significativa o scomparsa del doloreRischio di infezioni post-operatorie
Miglioramento della mobilità articolarePossibili lussazioni o instabilità della protesi
Possibilità di svolgere in modo autonomo le attività quotidianeUsura o mobilizzazione della protesi nel tempo
Possibilità di tornare a svolgere sport leggeriDolore post-operatorio e riabilitazione impegnativa
Miglioramento della qualità della vita complessivaEventuale necessità di un intervento di revisione dopo alcuni anni

Qual è il decorso post-operatorio per una protesi d'anca?


Il decorso post-operatorio è una fase delicata che influisce direttamente sul successo a lungo termine dell’intervento. Generalmente il paziente viene mobilizzato già il giorno stesso o il giorno successivo all’operazione, con l’aiuto di un fisioterapista. La degenza media è di 3-5 giorni.


La riabilitazione prosegue poi a domicilio o in centri specializzati. L’obiettivo è recuperare progressivamente la mobilità, la forza muscolare e la capacità di svolgere senza difficoltà le attività quotidiane più comuni. Il chirurgo ortopedico dell'anca monitorerà, attraverso visite ortopediche di controllo periodiche, il decorso post-operatorio.


Quanta riabilitazione dopo protesi anca?


La durata della riabilitazione varia da paziente a paziente, in base all’età, allo stato di salute generale e al tipo di intervento. In linea generale:


  • Prime settimane: già dal giorno successivo all’intervento si inizia a camminare con l’aiuto di un deambulatore o di stampelle. Dopo 2-4 settimane molti pazienti riescono a muoversi autonomamente;
  • Primi 2 mesi: si lavora su recupero della forza muscolare, equilibrio e ritorno alle attività quotidiane;
  • Dopo 6-8 settimane: in assenza di complicazioni, è possibile riprendere attività leggere come passeggiate, bicicletta, golf o nuoto;
  • Fino a 6 mesi: la maggior parte dei pazienti completa il recupero funzionale, anche se episodi di lieve dolore possono persistere saltuariamente.


A questo proposito è utile riportare le parole del Dr. Steven L. Barnett, specialista in chirurgia ortopedica e ricostruzione articolare, il quale in un'intervista pubblicata sul sito Hoagorthopedicinstitute.com ha spiegato quanto segue: “Grazie ai nuovi approcci chirurgici e ai protocolli di gestione del dolore, oggi i pazienti possono alzarsi già il pomeriggio stesso dell’intervento e tornare al lavoro in 3-6 settimane. Con le tecniche più moderne, la riabilitazione è stata notevolmente accelerata: molti pazienti riescono a riprendere attività come golf, escursionismo o tennis già dopo 6-8 settimane”.


Fase della riabilitazioneDurata indicativa e obiettivi
Primi giorni post-interventoMobilizzazione precoce con fisioterapista, esercizi per prevenire rigidità e trombosi. Cammino assistito con stampelle o bastone canadese
2-4 settimaneProgressivo aumento del carico sull’arto operato, esercizi di rinforzo muscolare e miglioramento della coordinazione.
1-3 mesiRecupero dell’autonomia nella vita quotidiana, riduzione dell’uso di ausili, ripresa della camminata fluida.
3-6 mesiConsolidamento della forza muscolare e della stabilità articolare. Ritorno ad attività leggere (nuoto, cyclette, passeggiate).
Oltre 6 mesiRecupero completo per la maggior parte dei pazienti. Possibile ritorno ad attività sportive a basso impatto.

Quanti anni dura la protesi dell'anca?


Le moderne protesi d’anca hanno un’aspettativa media molto lunga ma non sono eterne. L'utilizzo di materiali di buona qualità (ceramica, leghe di titanio, polietilene ad alta densità) garantisce una resistenza maggiore rispetto al passato.


Uno studio scientifico pubblicato su The Lancet ha analizzato oltre 215.000 protesi totali d’anca registrate in Australia e Finlandia, con un follow-up fino a 25 anni. I risultati hanno evidenziato che:


  • Dopo 15 anni, oltre il 90% delle protesi era ancora funzionante;
  • Dopo 25 anni, circa il 58% delle protesi risultava ancora funzionante.


Questi dati (in linea con quelli rilevati da EccellenzaMedica.it, sito di prenotazioni mediche online, presso i propri centri di ortopedia accreditati in Italia) mostrano che, nella maggior parte dei pazienti, una protesi d’anca può durare 20-25 anni e in molti casi ancora di più, soprattutto se vengono seguite correttamente e rispettate le indicazioni mediche e riabilitative.


Per pazienti giovani e attivi, questo significa che nell’arco della vita potrebbe rendersi necessaria una revisione, mentre per i pazienti più anziani l’impianto può durare per tutto il resto della loro vita.


fisioterapia dopo protesi anca



Domande frequenti sulla protesi d'anca


Che tipo di anestesia per protesi all'anca?


Nella maggior parte dei casi si utilizza un’anestesia spinale o epidurale, spesso associata a una sedazione leggera. In alcuni casi può essere necessaria l’anestesia generale ma oggi è meno frequente.


Che cosa non si può fare quando si ha la protesi all'anca?


Nei primi mesi è importante evitare movimenti estremi come accavallare le gambe, piegare troppo l’anca (oltre i 90°) o compiere torsioni brusche. A lungo termine, è bene limitare sport ad alto impatto come corsa o calcio.


Come riprendere a camminare dopo protesi anca?


Grazie ai moderni protocolli, potrai iniziare a camminare già il giorno stesso o il giorno successivo all’intervento, con l’aiuto di un fisioterapista. Dopo 2-4 settimane la maggior parte dei pazienti riesce a muoversi senza ausili.


Come si vive con una protesi d'anca?


La qualità della vita migliora notevolmente: il dolore si riduce drasticamente e la mobilità migliora. La maggior parte dei pazienti torna a svolgere attività quotidiane e sport leggeri come nuoto, golf o bicicletta.


Come andare in bagno dopo protesi anca?


All’inizio può essere utile un rialzo per il WC, per evitare piegamenti eccessivi dell’anca. Dopo le prime settimane, con il recupero della mobilità, la maggior parte dei pazienti torna a sedersi normalmente.


Come dormire se si ha una protesi anca?


Nelle prime settimane si consiglia di dormire supini, con un cuscino tra le gambe per evitare movimenti di torsione. Successivamente si può tornare a dormire sul fianco, sempre proteggendo l’anca operata.


Differenza tra protesi anca e protesi femore?


La protesi d’anca sostituisce l’articolazione tra il femore e l’acetabolo del bacino. La protesi di femore riguarda invece solo il segmento femorale (ad esempio dopo fratture complesse) e non sempre prevede la sostituzione dell’intera articolazione.


Dove viene fatto il taglio per la protesi all'anca?


Dipende dalla tecnica chirurgica: può essere anteriore, laterale o posteriore.


L'intervento di protesi d'anca è doloroso?


L'intervento è indolore poiché effettuato tramite anestesia. Il dolore post-operatorio può essere controllato grazie a moderni protocolli anestesiologici e farmacologici.


Quando posso tornare a guidare dopo una protesi all'anca?


Generalmente dopo 4-6 settimane, quando sarai in grado di muovere l’arto senza dolore e di reagire prontamente durante la guida. In ogni caso, dovrà essere il tuo ortopedico a dare il via libera definitivo.


Quanto dura l'operazione per la protesi all'anca?


La durata media è di circa due ore, a seconda della tecnica utilizzata e dell’eventuale complessità del caso (prima protesi o revisione).

Fonti e bibliografia


  • Hoagorthopedicinstitute.com;
  • Evans, Jonathan T et al. “How long does a hip replacement last? A systematic review and meta-analysis of case series and national registry reports with more than 15 years of follow-up.” Lancet (London, England) vol. 393,10172 (2019): 647-654. doi:10.1016/S0140-6736(18)31665-9.

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