- Cos'è la frattura del capitello radiale?
- Quali sono i sintomi di una frattura del capitello radiale?
- Capitello radiale rotto: quali sono le cause?
- Quali sono le conseguenze di una frattura del capitello radiale?
- Come si diagnostica la frattura del capitello radiale del gomito?
- Come curare la frattura del capitello radiale?
- Quanto tempo ci vuole per guarire da una frattura del capitello radiale?
- Domande frequenti sulla frattura del capitello radiale
Cos'è la frattura del capitello radiale?
La frattura del capitello radiale è una lesione che interessa l’estremità superiore del radio, uno dei due ossi dell’avambraccio, in corrispondenza dell’articolazione del gomito. Si tratta di una delle fratture più comuni in caso di traumi al gomito. Colpisce più frequentemente le donne e si manifesta soprattutto tra i 30 e i 40 anni di età.
Differenza tra frattura composta e scomposta del capitello radiale
La frattura del capitello radiale composta si ha quando i frammenti ossei restano allineati nella loro sede naturale, senza spostamenti significativi. Al contrario, si parla di frattura scomposta quando i frammenti si spostano o ruotano, rendendo più difficile la guarigione spontanea e aumentando le probabilità di ricorso a un trattamento chirurgico.
Classificazione delle fratture del capitello radiale
A seconda della gravità e del numero di frammenti ossei coinvolti, esistono tre principali tipologie di fratture del capitello radiale:
Tipo di frattura | Caratteristiche |
Tipo I | Piccole crepe o fratture non dislocate. Spesso non visibili ai primi raggi X. |
Tipo II | Frammenti più grandi, parzialmente dislocati. |
Tipo III | Frattura comminuta (frammenti multipli), spesso con danni ai legamenti. |
Quali sono i sintomi di una frattura del capitello radiale?
I sintomi più frequenti di una frattura del capitello radiale sono:
- Dolore localizzato all’esterno del gomito;
- Gonfiore e rigidità articolare;
- Difficoltà a piegare o raddrizzare il gomito;
- Dolore o impossibilità a ruotare l’avambraccio;
- Ematomi e limitazione dei movimenti del polso e della spalla.
Capitello radiale rotto: quali sono le cause?
Le principali cause di rottura del capitello radiale sono:
- Evento traumatico ai danni del gomito (incidenti sportivi, stradali o lavorativi);
- Caduta con la mano in estensione;
- Cadute di modesta entità (nei soggetti affetti da osteoporosi).
Quali sono le conseguenze di una frattura del capitello radiale?
Le conseguenze e le possibili complicazioni legate a una frattura del capitello radiale sono:
- Rigidità articolare;
- Parziale perdita di mobilità;
- Dolore cronico.
Nei casi più gravi, dopo un primo trattamento chirurgico, potrebbe rendersi necessario un secondo intervento per rimuovere il tessuto cicatriziale o impiantare una protesi.
Come si diagnostica la frattura del capitello radiale del gomito?
Per ottenere una diagnosi precisa e attendibile di frattura del capitello radiale è fondamentale richiedere il consulto di un ortopedico specializzato nel gomito e prenotare una visita ortopedica. In primo luogo, dovrai fornire al medico indicazioni rispetto ai sintomi da te avvertiti e al contesto in cui si è verificato l'infortunio.
Successivamente, l'ortopedico eseguirà un esame obiettivo, allo scopo di comprendere la soglia di dolore avvertita in concomitanza con la palpazione e di individuare ulteriori segni che possano confermare la diagnosi di frattura.
Per quanto concerne gli esami strumentali, interessante è quanto riferito dal Dott. Arthur Turow, Chirurgo ortopedico della spalla e degli arti superiori, che ha spiegato in un articolo pubblicato sul suo stesso sito web quanto segue: "Le radiografie sono comunemente utilizzate per confermare una frattura del capitello radiale. Talvolta è necessaria una TAC del gomito per determinare la posizione esatta e la distribuzione della frattura nonché per valutare eventuali lesioni associate".
Come curare la frattura del capitello radiale?
Il trattamento della frattura del capitello radiale varia a seconda della gravità della lesione, del grado di scomposizione dei frammenti ossei, dell’eventuale presenza di danni ai tessuti circostanti e delle condizioni di salute del paziente. In generale, i casi più lievi possono essere gestiti in maniera conservativa mentre per le fratture più complesse spesso è necessario un intervento chirurgico.
Tipo di frattura | Trattamento |
Tipo I | Trattamento conservativo: tutore o fascia per pochi giorni, seguito da mobilizzazione precoce |
Tipo II | Tutore + esercizi in caso di spostamento minimo; rimozione chirurgica o fissaggio con viti/placche se i frammenti ostacolano il movimento |
Tipo III | Chirurgia sempre necessaria: ricostruzione, rimozione frammenti o protesi di capitello radiale |
Uno studio retrospettivo condotto in Germania ha analizzato oltre 70.000 fratture del capitello radiale registrate tra il 2007 e il 2016. Nel decennio considerato si è osservato un aumento di oltre il 20% dei casi annuali, con una distribuzione che varia per sesso ed età: le donne risultano colpite più frequentemente rispetto agli uomini (rapporto 1,3:1) e in età mediamente più avanzata (picco 55-64 anni contro 30-39 anni nei maschi). Sono dati in linea con quelli che Eccellenza Medica ha rilevato presso i centri di ortopedia accreditati in Italia.
Dal punto di vista terapeutico, si è registrata una crescita complessiva degli interventi chirurgici, soprattutto nei casi di fratture complesse. In particolare, l’osteosintesi con placche bloccate e la protesi di capitello radiale hanno conosciuto un incremento significativo mentre le resezioni del capitello radiale sono diminuite. La riduzione aperta e fissazione interna (ORIF) resta l’opzione più utilizzata.
Indipendentemente dal tipo di frattura e dal trattamento scelto, è comune che si verifichi una certa perdita di mobilità del gomito. Per questo motivo gli esercizi di recupero e la fisioterapia hanno un ruolo centrale nel percorso di guarigione. Nei casi più complessi, quando la rigidità residua limita in modo significativo il movimento, può rendersi necessario un secondo intervento per la rimozione delle aderenze cicatriziali.
Quali esercizi posso fare dopo una frattura del capitello radiale?
Dopo un breve periodo di immobilizzazione con tutore o fascia, potrai iniziare gradualmente a muovere l’articolazione, sempre seguendo le indicazioni del medico. Gli esercizi mirano a prevenire la rigidità del gomito, a ridurre gonfiore e dolore e a mantenere attivi i muscoli di avambraccio, polso e spalla. Tra gli esercizi più consigliati troviamo:
- Rotazioni dell’avambraccio (pronazione e supinazione): con il gomito piegato vicino al corpo, ruota lentamente la mano verso l’alto (palmo in su) e verso il basso (palmo in giù);
- Estensione e flessione del gomito: partendo con il gomito piegato, estendilo gradualmente verso l’alto e poi riportalo in posizione;
- Movimenti del polso e delle dita: apri e chiudi la mano, piega ed estendi il polso per evitare rigidità delle articolazioni vicine;
- Mobilizzazione della spalla: solleva lentamente il braccio sopra la testa o lateralmente, anche con il gomito piegato, per mantenere attiva la spalla.
Potrai eseguire questi esercizi più volte al giorno (ogni 2–3 ore), in sessioni brevi ma frequenti, senza forzare il movimento. Un po' di dolore è normale nelle prime settimane ma non deve essere eccessivo né peggiorare dopo l’attività.
Quanta fisioterapia dopo frattura del capitello radiale? La riabilitazione
In generale, la riabilitazione segue diverse fasi temporali:
- Prime 2–3 settimane: l’obiettivo è controllare il dolore e il gonfiore con ghiaccio, elevazione del gomito e farmaci analgesici, riducendo gradualmente l’uso del tutore. In questa fase si inizia con movimenti delicati del polso, delle dita e della spalla;
- Dalla 3ª alla 6ª settimana: il focus si sposta sul recupero progressivo della mobilità del gomito, con esercizi di flessione, estensione e rotazione. Se la frattura è stata trattata chirurgicamente, la mobilizzazione deve rispettare le indicazioni del chirurgo;
- Dalla 6ª alla 12ª settimana: si punta al rinforzo muscolare e al recupero funzionale completo. In questa fase il fisioterapista introduce esercizi specifici per la stabilità e la forza, con l’obiettivo di riportare il paziente alle attività quotidiane e, se indicato, a quelle sportive.
Il programma di fisioterapia è quindi personalizzato ma può durare complessivamente da 6 a 12 settimane. È importante non interrompere gli esercizi troppo presto: anche quando il dolore è scomparso, la mobilità può restare limitata se non si completa la riabilitazione. In alcuni casi, soprattutto dopo fratture complesse o con protesi di capitello radiale, la fisioterapia può protrarsi per diversi mesi.
Quanto tempo ci vuole per guarire da una frattura del capitello radiale? Il recupero
I tempi di recupero da una frattura del capitello radiale possono variare sensibilmente in base alla gravità della lesione e al tipo di trattamento scelto (conservativo o chirurgico):
- Fratture composte (Tipo I): in genere richiedono 6–8 settimane per la guarigione ossea. Dopo i primi giorni di immobilizzazione con tutore o fascia, il medico incoraggia un recupero graduale dei movimenti per evitare la rigidità;
- Fratture lievemente scomposte (Tipo II): se trattate senza chirurgia, il recupero si completa in circa 8–10 settimane; i tempi, invece, si allungano in caso di rimozione di frammenti ossei o di intervento chirurgico con viti o placche;
- Fratture complesse (Tipo III): quando l’articolazione del gomito è molto danneggiata e serve un intervento (osteosintesi o protesi del capitello radiale), la guarigione ossea può richiedere fino a 12 settimane o più. In questi casi la riabilitazione è fondamentale per recuperare mobilità e forza.
Va ricordato che la consolidazione ossea non coincide sempre con il pieno ritorno alle attività quotidiane o sportive. In tal senso, il recupero della mobilità articolare può richiedere 2–3 mesi mentre quello della forza e della funzionalità completa del braccio può protrarsi fino a 4–6 mesi, specialmente nei casi più complessi.
Domande frequenti sulla frattura del capitello radiale
Come dormire con frattura capitello radiale?
All’inizio è consigliabile dormire con il braccio leggermente sollevato e sostenuto da cuscini per ridurre dolore e gonfiore.
Cosa devo fare dopo una frattura del capitello radiale?
Ti consigliamo, in primo luogo, di sottoporti a una visita ortopedica con un ortopedico specialista del gomito. Una volta diagnosticata la frattura, dovrai attenerti alle indicazioni fornite dal medico. Puoi prenotare una visita ortopedica anche su Eccellenza Medica, sito di prenotazioni mediche online di cui fa parte anche Ortopedicoweb.it.
Dove si trova il capitello radiale del gomito?
Il capitello radiale è la parte del radio che si articola sia con l'omero che con l'ulna, molto importante poiché ci permette di svolgere i movimenti di flesso-estensione e rotazione del gomito. Ricordiamo che il gomito è la struttura che collega il braccio con l'avambraccio e che è formata da tre diverse articolazioni: ulno-omerale, radio-omerale e radio-ulnare.
Quanto dura dolore frattura capitello radiale?
Il dolore può durare per circa 3–6 settimane mentre lievi fastidi potrebbero protrarsi per alcuni mesi.
La magnetoterapia può essere utilizzata per trattare una frattura del capitello radiale?
Può essere proposta come supporto per stimolare la guarigione ossea ma non sostituisce la fisioterapia e l'esercizio fisico.
Cosa vuol dire infrazione del capitello radiale?
Si tratta di una frattura incompleta, una “crepa” dell’osso senza scomposizione: guarisce solitamente con trattamento conservativo.
Quanto dura una protesi di capitello radiale?
Le moderne protesi possono durare anche oltre 10–15 anni, a seconda dell’età e del livello di attività del paziente.
Quanto dura l'intervento al capitello radiale?
Un intervento chirurgico dura in media 1–2 ore ma molto dipende dalla complessità della frattura, dalla tecnica utilizzata e da eventuali procedure associate.
Fonti e bibliografia
- Klug, Alexander et al. “Epidemiology and Treatment of Radial Head Fractures: A Database Analysis of Over 70,000 Inpatient Cases.” The Journal of hand surgery vol. 46,1 (2021): 27-35. doi:10.1016/j.jhsa.2020.05.029;
- Drarthurturow.com.au;
- Orthoinfo.aaos.org.