- Cos'è una cisti gangliare?
- Quali sono i sintomi di una cisti gangliare?
- Quali sono le cause?
- Come si diagnostica una cisti gangliare?
- Come si cura una cisti gangliare?
- Quali sono le complicazioni di una cisti gangliare?
- Domande Frequenti
Cos'è una cisti gangliare?
Una cisti gangliare è una piccola sacca piena di liquido che si forma sotto la pelle, in genere in corrispondenza di un tendine o di un articolazione. Compare quando si verifica una piccola lacerazione del tessuto che riveste queste strutture: il tessuto si gonfia verso l’esterno e crea un rigonfiamento simile a una bolla, che si riempie del liquido viscoso normalmente presente nell’articolazione.
Si tratta di formazioni benigne, quindi non tumorali, nella maggior parte dei casi innocue. Possono però aumentare di volume con il movimento dell’articolazione da cui originano, provocando dolore, fastidio o limitazioni nei movimenti. Le sedi più comuni in cui può comparire una cisti gangliare sono:
- Polso, sia sul dorso sia sul lato palmare;
- Dita, vicino alle articolazioni o sotto l’unghia;
- Piede e caviglia, soprattutto in chi pratica sport o attività che stressano queste zone;
- Più raramente, ginocchio o altre articolazioni.
Uno studio ha rivelato che:
- Le cisti gangliari rappresentano dal 60% al 70% delle masse dei tessuti molli presenti nella mano e nel polso;
- Si possono formare a qualsiasi età ma sono più comuni nelle donne tra i 20 e i 50 anni;
- Le donne hanno una probabilità tre volte maggiore di sviluppare una cisti gangliare rispetto agli uomini;
- Le cisti sono frequenti anche tra i ginnasti, probabilmente a causa di traumi ripetuti e stress dell'articolazione del polso.
Si tratta di dati in linea con le rilevazioni effettuate da EccellenzaMedica.it presso i centri di ortopedia accreditati in Italia.

Quali sono i sintomi di una cisti gangliare?
Il sintomo più evidente di una cisti gangliare è la comparsa di un rigonfiamento sotto la pelle, di forma generalmente tondeggiante o ovale. Le dimensioni possono variare molto: da pochi millimetri fino a noduli grandi quanto una pallina da golf. La cisti può aumentare di volume quando si muove di più l’articolazione da cui origina, come il polso o la caviglia.
Nella maggior parte dei casi le cisti gangliari non sono dolorose, ma possono provocare fastidio o dolore se crescono abbastanza da comprimere i nervi vicini. In questi casi è possibile avvertire:
- Pressione o dolore durante il movimento dell’articolazione;
- Formicolio, intorpidimento o sensazione di “scossa”;
- Debolezza muscolare o riduzione della forza della presa;
- Limitazione del movimento nella zona interessata;
- Fastidio accentuato quando si cammina (se la cisti è sul piede)
La pelle che ricopre la cisti appare in genere liscia, mobile al tatto e con consistenza gommosa o, talvolta, più soffice se la raccolta di liquido è maggiore. Alcune cisti hanno un aspetto traslucido, cioè lasciano filtrare un po’ di luce se osservate in controluce.
Esistono anche cisti gangliari occulte, troppo piccole per essere visibili dall’esterno. In questi casi il paziente può percepire solo dolore o formicolio e servono esami strumentali specifici per diagnosticarle.
Quali sono le cause?
Le cause esatte delle cisti gangliari non sono ancora del tutto chiare. Si ritiene che possano formarsi quando una piccola lesione del tessuto che avvolge un tendine o un’articolazione permette al liquido sinoviale di fuoriuscire e raccogliersi in una sorta di sacco che, nel tempo, dà origine alla cisti. In alcuni casi compaiono lentamente, in altri si sviluppano rapidamente, e possono anche ridursi o scomparire spontaneamente per poi eventualmente ricomparire.
Le cisti gangliari tendono a ingrandirsi se l’articolazione coinvolta viene utilizzata frequentemente, mentre un periodo di riposo può contribuire a ridurne il volume. Sebbene chiunque possa sviluppare una cisti gangliare, alcune condizioni aumentano la probabilità di comparsa, come precedenti traumi, uso ripetitivo dell’articolazione o presenza di artrite.
| Cause | Fattori di rischio/Soggetti più predisposti |
| Microlesioni o traumi a tendini e articolazioni | Sesso: le donne sviluppano cisti 3 volte più degli uomini |
| Fuoriuscita di liquido sinoviale dal rivestimento articolare | Età: più comuni tra i 20 e i 50 anni |
| Sovraccarico o uso ripetitivo dell’articolazione (es. polso) | Precedenti infortuni: esiti di tendiniti o traumi articolari |
| Possibile relazione con attività sportive che stressano il polso | Artrite, soprattutto nelle articolazioni delle dita |
| Origine talvolta idiopatica (senza causa nota) | Persone che svolgono lavori o sport con movimenti ripetitivi |
Come si diagnostica una cisti gangliare?
La diagnosi di una cisti gangliare è generalmente semplice e può essere effettuata durante una normale visita ortopedica. Dopo l'iniziale anamnesi, il medico effettua un esame obiettivo, osservando la forma, la consistenza e la posizione della tumefazione. Spesso il punto in cui si trova la cisti è già un importante indizio.
Una delle manovre più utilizzate è la transilluminazione: il medico illumina la cisti per verificare se è parzialmente trasparente, caratteristica tipica delle cisti piene di liquido. Può anche comprimere delicatamente la massa per valutare eventuale dolore o variazioni di consistenza. In alcuni casi, potrebbero essere prescritti esami diagnostici come:
- Radiografia (RX): non mostra la cisti, ma può evidenziare problemi articolari associati, come artrosi;
- Ecografia: utile per distinguere una massa solida da una piena di liquido;
- Risonanza magnetica (MRI): indicata per individuare cisti molto piccole o profonde (occult ganglions), non visibili superficialmente;
- Agoaspirato/biopsia: viene prelevato un campione di liquido contenuto nella cisti e analizzato in laboratorio.
Come si cura una cisti gangliare?
La maggior parte delle cisti gangliari non richiede alcun trattamento: spesso sono innocue, non dolorose e possono ridursi o scomparire spontaneamente nel tempo, anche nell’arco di 12–18 mesi. Per questo motivo, quando la cisti non provoca dolore o limitazioni funzionali, il medico può consigliare un approccio basato su osservazione e monitoraggio. Quando invece la cisti causa fastidio, dolore, problemi di mobilità o interferisce con le attività quotidiane, esistono diverse opzioni terapeutiche:
- Immobilizzazione. L’utilizzo di un tutore o di una stecca può ridurre il movimento dell’articolazione coinvolta, alleviando l’irritazione e favorendo la diminuzione della dimensione della cisti;
- Agoaspirazione. È una procedura ambulatoriale che consiste nel drenare il liquido all’interno della cisti tramite un ago; l’intervento è rapido, eseguito in anestesia locale, ma la cisti può riformarsi, poiché la parete che la genera rimane intatta. L’aspirazione non è consigliata per le cisti del polso volare, per il rischio di danni ai vasi sanguigni;
- Iniezione di corticosteroidi. In alcuni casi, dopo l’aspirazione, può essere effettuata un’iniezione di steroidi per ridurre infiammazione e rischio di recidiva. Il beneficio, però, non è garantito;
- Rimozione chirurgica (escissione). Consiste nell’asportazione dell’intera cisti insieme alla membrana che la genera. Riduce significativamente la probabilità di recidiva, anche se non la elimina del tutto. Dopo l’intervento può essere necessario indossare un tutore per circa 2 settimane, e il recupero completo può richiedere fino a 6 settimane. Come ogni procedura chirurgica, comporta alcuni rischi: infezione, cicatrici, rigidità, dolore persistente, danni ai nervi o ai vasi circostanti.
| Trattamento | Caratteristiche principali |
| Osservazione | Nessun intervento; indicata se la cisti è indolore e innocua; può scomparire spontaneamente. |
| Tutore | Riduce il movimento dell’articolazione; può migliorare dolore e gonfiore. |
| Agoaspirazione | Rimozione del liquido tramite ago; procedura rapida; alte probabilità di recidiva. |
| Iniezione di steroidi | Riduce infiammazione; talvolta eseguita dopo aspirazione; recidiva possibile. |
| Chirurgia (escissione) | Asportazione completa della cisti; minori recidive; tempi di recupero più lunghi; comporta rischi chirurgici. |
Quali sono le complicazioni di una cisti gangliare?
Le cisti gangliari sono nella maggior parte dei casi innocue e non provocano complicazioni serie. In alcuni casi, però, la loro posizione vicino a tendini, articolazioni e nervi può causare alcuni disturbi, soprattutto quando la cisti aumenta di dimensioni o viene compressa durante i movimenti. Le potenziali complicazioni sono:
- Dolore o fastidio, soprattutto quando la cisti si trova sul polso, sulla mano o sul piede, dove il movimento è frequente;
- Limitazione del movimento articolare, dovuta alla pressione esercitata dalla cisti sui tendini o sull’articolazione stessa;
- Compressione dei nervi, che può provocare formicolio, debolezza muscolare o sensazione di “scossa elettrica”;
- Difficoltà nel compiere attività quotidiane, se la cisti è grande o posizionata in un punto particolarmente sollecitato.
È importante sottolineare che complicazioni gravi sono rare e che, nella maggior parte dei casi, la cisti rimane innocua e non richiede alcun trattamento invasivo.

Domande frequenti sulla cisti gangliare
Le cisti gangliari sono pericolose?
No. Le cisti gangliari non sono pericolose: sono masse benigne e non tumorali.
In quali casi la cisti gangliare va operata chirurgicamente?
Quando provoca dolore persistente, limita i movimenti, non migliora con altri trattamenti o ritorna dopo l’aspirazione.
Si può prevenire una cisti gangliare?
No. Non esistono metodi per prevenirla perché la causa esatta non è nota.
Fonti e bibliografia
- Gregush RE, Habusta SF. Ganglion Cyst. [Updated 2023 Jul 17]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2025 Jan-. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK470168/.

