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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Chirurgo Ortopedico Menisco: chi è, cosa fa, quando serve

Chi è il Chirurgo Ortopedico del Menisco?


Il chirurgo ortopedico del menisco è un medico in possesso di una Laurea in Ortopedia e Traumatologia e di una specializzazione nella diagnosi e nel trattamento delle patologie a carico del ginocchio e, in particolare, del menisco.


L'articolazione del ginocchio è costituita da due strutture fibrocartilaginee a forma di C, chiamate per l'appunto menischi, che si trovano tra il femore e la tibia e che agiscono come ammortizzatori. In ogni ginocchio sono presenti due menischi: uno mediale (all'interno del ginocchio), l'altro laterale (all'esterno del ginocchio).


Gli infortuni al menisco possono verificarsi a qualsiasi età, sia a causa di eventi traumatici che per ragioni degenerative. L'infortunio più frequente è la lesione del menisco che si manifesta a causa di una brusca torsione o rotazione del ginocchio e che è abbastanza frequente nei bambini e negli adolescenti.


Sono, inoltre, considerati a rischio anche gli sportivi, in particolare coloro che praticano sport di contatto o, comunque, discipline sportive in cui il ginocchio potrebbe compiere movimenti e torsioni improvvise (calcio, basket, football americano etc.). Subito dopo l'infortunio il paziente potrebbe ancora essere in grado di camminare ma, col trascorrere dei giorni, il ginocchio inizierà a gonfiarsi e a causare un dolore sempre più forte.


Anche gli anziani possono essere particolarmente sensibili alle lesioni meniscali. Bisogna, infatti, considerare che con l'avanzare dell'età la cartilagine delle ginocchia tende a consumarsi e a indebolirsi, con un inevitabile aumento delle probabilità di lacerazione. Non a caso, anche l'artrite, condizione caratterizzata dalla degenerazione della cartilagine nelle articolazioni, può essere la causa di una lesione al menisco.


chirurgo ortopedico menisco


Quando rivolgersi a un Chirurgo Ortopedico del Menisco?


I principali sintomi che potrebbero indurre un soggetto a rivolgersi a un chirurgo ortopedico del menisco sono il dolore e la difficoltà nel piegare o stendere completamente la gamba. Chiaramente, se consideriamo che il ginocchio può subire diverse tipologie di infortuni, solo un medico competente potrebbe essere in grado di diagnosticare con certezza una lesione al menisco, escludendo altre condizioni.


La diagnosi avviene, in genere, nel corso di una normale visita ortopedica. Gli esami strumentali possono rivelarsi utili ma è fondamentale partire innanzitutto da un'anamnesi. Durante il colloquio iniziale tra il chirurgo ortopedico del menisco e il paziente, quest'ultimo avrà la possibilità di descrivere nel dettaglio i sintomi riscontrati.


In presenza di una lesione acuta, il dolore insorge solitamente a causa di una distorsione al ginocchio, accompagnata dalla percezione di una sorta di rumore sordo. Quando ci troviamo al cospetto di lesioni del menisco croniche, difficilmente il paziente riferisce dei sintomi tipici di una distorsione bensì lamenta un dolore d'intensità variabile ma che tende a ripresentarsi con una certa frequenza.


Nel corso dell'esame obiettivo, invece, lo specialista ortopedico potrebbe notare una limitazione dell'ampiezza di movimento e versamento. Il ginocchio potrebbe apparire gonfio in virtù della presenza di liquido all'interno dell'articolazione. Alla palpazione del compartimento mediale e collaterale spesso il paziente testimonia di avvertire dolori e fastidi. Lo specialista potrebbe completare la valutazione clinica con una serie di test meniscali (ad esempio test di McMurray o test di Appley).


Qualora vi fossero ancora dubbi e allo scopo di escludere altre lesioni ossee o osteocondrali, l'ortopedico potrebbe prescrivere una radiografia del ginocchio antero-posteriore e una latero-posteriore. Non è da escludere la possibilità di ricorrere a una TC con mezzo di contrasto ma c'è da dire che l'esame diagnostico più affidabile per la diagnosi di lesioni al menisco è la Risonanza Magnetica.


Opzioni di Trattamento


Un chirurgo ortopedico del menisco non sempre interviene chirurgicamente. Questo, infatti, è un falso mito che va assolutamente sfatato. Nell'ambito delle condizioni e degli infortuni ortopedici, la tendenza degli specialisti è di partire sempre da un trattamento di tipo conservativo. La soluzione chirurgica chiaramente non può essere esclusa a priori ma viene presa seriamente in considerazione solo quando altri approcci terapeutici si rivelano fallimentari o, comunque, scarsamente efficaci.


Per alleviare il dolore e ridurre il gonfiore, l'ortopedico potrebbe prescrivere dei farmaci antinfiammatori non steroidei, come ibuprofene o aspirina. Non è da escludere l'applicazione del protocollo RICE (Riposo, Ghiaccio, Compressione, Elevazione), soprattutto nei giorni successivi all'infortunio, così come un approccio multidisciplinare che vede la collaborazione di un fisioterapista.


Procedure di Chirurgia del Menisco


Oggi, gran parte degli interventi chirurgici che riguardano il menisco vengono eseguiti in artroscopia. Si tratta di una tecnica mini-invasiva che si avvale di una telecamera e di appositi strumenti, rendendo non necessaria l'apertura della capsula articolare.


In passato, gli infortuni al menisco venivano quasi sempre trattati chirurgicamente tramite menisectomia totale, procedura che prevede la rimozione chirurgica dell'intero menisco. Diversi studi hanno, però, dimostrato che la menisectomia totale rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di artrite degenerativa prematura, soprattutto nei giovani atleti. Per tale ragione, questa procedura è oggigiorno consigliata soltanto in casi specifici.


Più frequente è, invece, la menisectomia parziale, procedura che può essere utilizzata per il trattamento di lesioni di più grave entità e che consiste nella rimozione dal menisco della sola cartilagine danneggiata, senza intaccare il tessuto sano. Il vantaggio, in questo caso, consiste nella possibilità di riuscire a camminare, con l'ausilio delle stampelle, già nelle ore successive all'intervento. Le stampelle potranno essere abbandonate dopo 2-3 settimane mentre sarà possibile ricominciare a fare sport dopo circa 40-60 giorni dall'intervento.


Le lesioni del menisco possono, però, essere trattate anche con interventi di:


  • Riparazione;
  • Sostituzione.


L'intervento di riparazione del menisco, anche noto come sutura meniscale, non prevede l'asportazione della parte di menisco lesionata bensì, per l'appunto, una riparazione, in maniera tale da preservare l'intera superficie meniscale. Anche in questo caso il paziente potrà immediatamente camminare grazie alle stampelle xhe dovrà, però, portare per circa un mese mentre per il ritorno alle attività sportive è invece necessario attendere circa tre mesi.


Infine, è doveroso un cenno anche all'intervento di sostituzione del menisco. Si tratta, in tal caso, di un vero e proprio trapianto meniscale e, dunque, della sostituzione del menisco malsano con uno proveniente da un donatore. Questa opzione, però, viene presa in considerazione solo al cospetto di pazienti che hanno meno di 50 anni e che sono affetti da artrite o da una grave lesione meniscale. I tempi di recupero, in caso di trapianto, sono ancora più lunghi e, prima di poter praticare attività sportive intense, potrebbe essere necessario attendere fino ad un anno.


Indipendentemente dalla tipologia di intervento che verrà effettuato, nella fase post-operatoria sarà indispensabile seguire un percorso di fisioterapia, così da recuperare gradualmente forza, mobilità e ampiezza di movimento.

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