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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Chirurgo Ortopedico Mano: chi è, cosa fa, quando serve

Chi è il Chirurgo Ortopedico della Mano?


Il Chirurgo Ortopedico della Mano è un medico chirurgo specializzato in Ortopedia e Traumatologia e che si occupa, in particolare, di procedure chirurgiche che riguardano mano, polso e avambraccio. Affidarsi a un chirurgo ortopedico della mano, dunque, significa scegliere un medico il cui trattamento ha la finalità di ridurre o eliminare il dolore ma soprattutto ripristinare il movimento e la funzionalità della mano. 


Del resto, parliamo di una delle articolazioni più complesse del corpo, formata da ben 27 ossa. Distorsioni, fratture e lussazioni sono solo alcune delle condizioni che quotidianamente vengono trattate da un chirurgo della mano, la cui formazione e le cui competenze in questo specifico campo sono senza dubbio superiori rispetto a quelle di un ortopedico generico.


chirurgo ortopedico mano


Quali patologie tratta?


Sono diverse le condizioni e le patologie che potrebbero rendere necessario il parere e un possibile intervento da parte di un chirurgo ortopedico della mano. Le più importanti sono:


  • Sindrome del tunnel carpale;
  • Frattura al polso;
  • Frattura alla mano;
  • Dito a scatto;
  • Morbo di Dupuytren;
  • Morbo di De Quervain;
  • Lesione della Fibro-cartilagine triangolare (TFCC);
  • Cisti gangliari.


Quando rivolgersi a un Chirurgo Ortopedico della Mano?


Il distretto formato da mano, polso e avambraccio svolge funzioni molto importanti nella nostra vita quotidiana. La presenza di dolori o lesioni può, di conseguenza, essere piuttosto limitante, rendendo difficile lo svolgimento anche dei gesti e delle azioni più semplici. Consigliamo di rivolgersi a un chirurgo ortopedico della mano quando si manifestano sintomi come:


  • Dolore all'avambraccio, al polso, alla mano o alle dita che si protrae da più di tre giorni;
  • Difficoltà nell'utilizzo delle mani per le attività quotidiane;
  • Lividi intorno a mano e polso;
  • Limitazione dell'ampiezza di movimento;
  • Dolore articolare che non migliora nemmeno con il riposo;
  • Arrossamento o gonfiore intorno a polso e mano.


Quali sono i Trattamenti proposti da un Chirurgo Ortopedico della Mano?


Quando si parla della figura del chirurgo ortopedico della mano siamo portati a pensare che tale medico possa, sin da subito, proporre un trattamento chirurgico, scartando a priori altre soluzioni. In realtà, le cose non stanno esattamente in questo modo. Innanzitutto, è importante sottoporsi a una visita ortopedica nel momento in cui iniziano a manifestarsi uno o più dei sintomi poc'anzi descritti.


Nel corso della visita, il chirurgo ortopedico farà in primo luogo parlare il paziente, il quale dovrà fornire indicazioni rispetto alle criticità e difficoltà riscontrate. Non solo. Sarà importante descrivere eventuali interventi chirurgici già effettuati in passato, eventuali trattamenti farmacologici in corso, allergie note e altre patologie già diagnosticate.


A questo punto verrà svolto un esame obiettivo, utile per ottenere ulteriori indicazioni e per pervenire ad una prima diagnosi. Qualora il quadro clinico non sia ritenuto sufficientemente chiaro, il chirurgo ortopedico potrebbe suggerire degli esami diagnostici e strumentali, come ad esempio una radiografia, una TAC o una risonanza magnetica.


Quasi sempre, a meno che il paziente non versi in condizioni particolarmente gravi, il chirurgo ortopedico comincia con una terapia conservativa, allo scopo di ridurre il dolore e migliorare il movimento e la funzionalità della mano. Solo nel momento in cui viene accertata l'inefficacia dell'approccio conservativo viene preso in considerazione un intervento chirurgico.


Nel momento in cui si accerta la necessità di effettuare un intervento chirurgico, è opportuno preparare adeguatamente il paziente. Del resto, al netto di quanto possa essere grave o urgente la situazione, serve sempre e comunque il consenso del paziente il quale deve essere pienamente consapevole del tipo di intervento che verrà svolto, dei rischi connessi alla procedura e dei risultati attesi. Sarà, poi, indispensabile un colloquio con l'anestesista, il quale dovrà indicare la tipologia di anestesia che verrà utilizzata, tenendo conto della specifica procedura chirurgica che andrà effettuata.


Altrettanto importante sarà fornire al chirurgo ortopedico informazioni dettagliate rispetto al decorso post-operatorio. La maggior parte degli interventi di chirurgia della mano viene eseguita in regime ambulatoriale. In genere, il paziente viene dimesso nelle ore successive all'intervento. Di conseguenza, è fondamentale sapere in che modo gestire a casa eventuali dolori o fastidi, le attività che possono essere sin da subito svolte e quelle, invece, da evitare.


Sarà sempre il chirurgo ortopedico ad indicare i farmaci che è possibile assumere e le tappe successive all'intervento (visita di controllo, rimozione di eventuali punti di sutura). In alcuni casi, al fine di favorire una guarigione completa e un pieno recupero della funzionalità articolare, il chirurgo ortopedico potrebbe suggerire un percorso di fisioterapia.


Procedure di chirurgia della mano


Le principali procedure chirurgiche comprendono:


  • Riparazione dei tendini;
  • Riparazione dei nervi;
  • Drenaggi o debridement;
  • Artroplastica;
  • Riallineamento e fissazione ossea.


Grazie agli enormi passi in avanti che la medicina ha compiuto in questi anni, molti interventi possono essere svolti con l'utilizzo di tecniche mini-invasive, grazie alle quali si riducono i traumi per i pazienti e si ottimizzano anche i tempi di guarigione.


Riparazione dei tendini


I tendini sono strutture fibrose che collegano i muscoli alle ossa. Possono essere danneggiati da traumi, infezioni o rotture spontanee. In questi casi, la chirurgia mira a ricostruire il tendine lesionato per ripristinarne la funzionalità.


Riparazione dei nervi


La mano è innervata da tre nervi principali. Quando uno di questi viene lesionato, possono insorgere sintomi come intorpidimento, formicolii o perdita di forza e destrezza. L’intervento chirurgico consiste nel ricongiungimento o nella ricostruzione dei nervi danneggiati per migliorare la sensibilità e il controllo motorio.


Drenaggi o debridement


Le infezioni rappresentano una delle cause più comuni per le quali si potrebbe rendere necessario un intervento di chirurgia della mano. In questi casi, il chirurgo può effettuare un drenaggio per rimuovere eventuali raccolte purulente (ascessi) oppure eseguire un debridement, ovvero la rimozione del tessuto infetto o necrotico, per favorire una guarigione più rapida e sicura.


Artroplastica


Indicato nei casi di artrosi in stato avanzato, questo intervento prevede la sostituzione delle articolazioni gravemente danneggiate con protesi in materiali come silicone, metallo, plastica o gomma. In alternativa, il chirurgo può utilizzare tessuti autologhi, come un tendine del paziente, per ricostruire l’articolazione compromessa.


Riallineamento e fissazione ossea


In caso di fratture delle ossa della mano o delle dita, il chirurgo provvede al riallineamento dei frammenti ossei, stabilizzandoli con l’ausilio di placche, fili metallici, viti, stecche o gessi. Ciò consente un’adeguata immobilizzazione e favorisce una corretta guarigione.

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