Chi è il Chirurgo Ortopedico della Colonna Vertebrale?
Il chirurgo ortopedico della colonna vertebrale è un medico laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Ortopedia e Traumatologia. Alcuni ortopedici operano in maniera generale, trattando diverse articolazioni e distretti corporei di competenza ortopedica. Altri, invece, scelgono di dedicarsi a un’area specifica, concentrando la propria attività clinica e chirurgica su di essa in modo esclusivo o prevalente.
In questo contesto, i chirurghi ortopedici della colonna vertebrale sono professionisti che, grazie a un percorso di formazione teorica e pratica e a un costante aggiornamento professionale, sono in grado di diagnosticare, trattare e gestire al meglio le patologie e le condizioni che interessano la colonna vertebrale, ossia la struttura portante del corpo umano che protegge il midollo spinale e sostiene testa e tronco.
Quando rivolgersi a un Chirurgo Ortopedico della Colonna Vertebrale?
È consigliabile richiedere una valutazione da parte di un chirurgo ortopedico specializzato nella colonna vertebrale quando si presentano sintomi persistenti o in peggioramento, come:
- Dolore cronico al collo, alla schiena o nella regione lombare;
- Formicolio, debolezza o perdita di sensibilità agli arti superiori o inferiori;
- Rigidità o difficoltà nei movimenti;
- Problemi di equilibrio o coordinazione;
- Problemi all'intestino o alla vescica.
In presenza di tali sintomi, conviene sottoporsi quanto prima a una visita ortopedica, durante la quale lo specialista potrà avviare un percorso diagnostico completo che comprende:
- Anamnesi (raccolta della storia clinica e valutazione dello stile di vita del paziente);
- Esame obiettivo (test fisici e valutazione della postura e dei movimenti);
- Esami strumentali (radiografie, risonanza magnetica, TAC o elettromiografia).
La visita permette, infatti, di risalire alle possibili cause dei sintomi poc'anzi descritti, tra cui:
- Traumi come incidenti o lesioni che causano danni alle ossa e ai tessuti molli;
- Patologie di origine degenerativa (ernie discali, stenosi spinale, artrite, malattia degenerativa del disco);
- Condizioni congenite (scoliosi, lordosi, cifosi e altri tipi di deformità spinali);
- Altre patologie.
Una volta identificata la causa, per il chirurgo ortopedico sarà relativamente più semplice elaborare un piano di trattamento finalizzato a favorire la diminuzione della sintomatologia e il miglioramento della mobilità.
Opzioni di Trattamento
Il chirurgo ortopedico della colonna vertebrale in una prima fase tende a proporre soluzioni conservative. È, infatti, profondamente errato e fuorviante pensare che i chirurghi ortopedici si occupino o propongano sin da subito soluzioni chirurgiche. In tal senso, lo specialista potrebbe consigliare un percorso di fisioterapia, allo scopo di migliorare forza, postura e flessibilità.
Anche la terapia farmacologica può fornire risultati interessanti, soprattutto quando vi è l'esigenza di alleviare il dolore e la tensione muscolare. Allo stesso modo, potrebbero essere prese in considerazione anche le terapie fisiche (laser, tecarterapia, ultrasuoni), le quali agiscono per ridurre dolori e infiammazione.
I trattamenti conservativi spesso si rivelano efficaci nel breve periodo ma non sempre assicurano risultati duraturi. Oggi esistono delle procedure non chirurgiche e, al tempo stesso, poco invasive che potrebbero fornire maggiore sollievo dal dolore. Esse sono:
- Iniezioni epidurali di corticosteroidi per ridurre infiammazione e dolore radicolare;
- Infiltrazioni articolari mirate a specifici punti della colonna;
- Radiofrequenza pulsata per modulare la percezione del dolore;
- Stimolazione midollare (nei casi selezionati di dolore cronico refrattario).
Procedure di Chirurgia della Colonna Vertebrale
Quando i sintomi non rispondono ad altri trattamenti, il chirurgo ortopedico potrebbe prendere in considerazione l'intervento chirurgico. Ecco alcune delle più comuni procedure di chirurgia della colonna vertebrale:
- Discectomia, rimozione di parte del disco intervertebrale erniato per decomprimere i nervi;
- Microdiscectomia, variante mini-invasiva della discectomia, eseguita con ingrandimento ottico;
- Laminectomia, asportazione di parte dell’arco vertebrale per alleviare la pressione sul midollo spinale;
- Foraminotomia, ampliamento dei forami di coniugazione per liberare le radici nervose;
- Fusione spinale, unione di due o più vertebre mediante placche, viti e innesti ossei;
- Artroplastica discale, sostituzione di un disco danneggiato con una protesi artificiale;
- Correzione di deformità, cioè interventi per scoliosi, cifosi o altre alterazioni della curvatura;
- Chirurgia mini-invasiva della colonna.
Fino ad alcuni anni fa, la chirurgia spinale era molto più invasiva in quanto, in sala operatoria, venivano eseguiti lunghi e profondi tagli nei muscoli. Nonostante questo approccio spesso riuscisse a raggiungere gli obiettivi attesi, i pazienti si ritrovavano in fase post operatoria a fare i conti con tempi di recupero spesso lunghi e diverse cicatrici.
Oggi, grazie ai progressi nella strumentazione e nella tecnologia chirurgica, alcuni interventi chirurgici alla schiena possono essere eseguiti in modo meno invasivo. Il chirurgo della colonna vertebrale potrebbe essere in grado di operare attraverso piccole incisioni (artroscopia). Di conseguenza, il chirurgo può accedere all'area interessata senza incidere il tessuto muscolare. Di conseguenza, i tempi di recupero sono minori in quanto, al termine della procedura chirurgica, il muscolo può essere richiuso.
I tempi di recupero possono variare enormemente in base al tipo di intervento svolto e alla tecnica chirurgica utilizzata. In alcuni casi, le attività più leggere possono essere ripristinate anche a distanza di poche settimane dall'intervento, in altre potrebbe essere necessario attendere diversi mesi. Ulteriori fattori che potrebbero incidere sulla durata del percorso di guarigione sono:
- Età del paziente;
- Condizioni generali di salute;
- Errate abitudini (fumo);
- Osservanza delle indicazioni post-operatorie (fisioterapia).
Differenza tra un Chirurgo Ortopedico della Colonna Vertebrale e un Neurochirurgo
Molti pazienti si chiedono quali siano le differenze tra un chirurgo ortopedico della colonna vertebrale e un neurochirurgo, visto che entrambi possono intervenire chirurgicamente sulla colonna.
Il chirurgo ortopedico della colonna vertebrale è specializzato nelle strutture ossee, nelle articolazioni e nei legamenti della colonna. La sua formazione comprende, oltre alla specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, percorsi avanzati dedicati alla chirurgia spinale. Queste competenze gli consentono di trattare condizioni che richiedono la correzione della struttura vertebrale, come le patologie degenerative del disco, la scoliosi o le fratture vertebrali.
Di contro, il neurochirurgo si occupa principalmente del cervello, del midollo spinale e del sistema nervoso. Nell'ambito della chirurgia della colonna vertebrale, i suoi interventi sono spesso mirati alla risoluzione di problematiche che coinvolgono nervi e midollo, come la compressione midollare o le ernie del disco che presentano significativi sintomi neurologici.
In molti casi, la scelta tra i due specialisti dipende dalla natura del problema: se prevale un’alterazione della struttura ossea e articolare, può essere più indicato l’ortopedico della colonna; se il focus è sulla componente neurologica, il neurochirurgo potrebbe essere la figura più adatta.